Gennaio 2014 – Un anno di attività e un appello

Lab 1 Turismo –
“Tre sono le cose da attivare con immediatezza all’interno di un Piano Straordinario per il Turismo della Sardegna:
1. fare le azioni concrete per prioritizzare il comparto, rendendolo nella sostanza e nella dotazione di risorse, davvero strategico;
2. supportare e sviluppare linee di prodotti turistici numericamente rilevanti, coerenti con il modello di sviluppo prescelto e sostenibili dal punto di vista del consumo delle risorse;
3. promuovere e comunicare sui mercati-chiave le combinazioni prodotto/mercato ritenute obiettivi strategici.”
Estratto dei contributi di sintesi pervenuti al LAB 01.

L’incipit del documento di sintesi elaborato dal gruppo che ha lavorato sul laboratorio Turismo è – nella sua chiarezza – di una semplicità disarmante.
All’approssimarsi del primo compleanno di Sardegna 2050, è utile citare queste brevi note per introdurre un primo bilancio di attività del Lab 1, il quale per esigenze di tempo e per valutazioni interne al gruppo, ha concentrato la maggior parte degli sforzi sul tema Turistico, rimandando a trattazione successiva i collegati temi Agricoltura, Artigianato e attrattori culturali.
Evocare il bisogno di un “Piano Straordinario”, per quanto rappresenti un cliché forse troppo abusato, vuole evidenziare come siano necessarie attenzioni e risorse non-ordinarie per mettere finalmente mano ad un comparto in eterna emergenza e sul quale si spendono molte parole, ma non vengono impiegate risorse in egual misura.

Tuttavia, di fronte ad un traffico marittimo che dal 2009 a oggi perde quasi il 50% (da 6,8 milioni di passeggeri a circa 3,5 milioni), la necessità di evidenziare e decretare apertamente un senso di urgenza, è un atto dovuto, sebbene non trovi sufficiente sponda sul versante delle azioni concrete della politica regionale.
La mancanza di un piano strategico per lo sviluppo turistico, unito ad una assenza totale di sinergie in processi che potrebbero rinforzarsi, autoalimentarsi e trovare reciproco giovamento, come per esempio quelli appartenenti alla sfera di azione dell’Assessorato all’Agricoltura o alle tematiche culturali, impone approcci innovativi e radicalmente differenti.

Il Lab 1 nel documento di sintesi suggerisce come la programmazione del Turismo debba tener conto, in particolare, di almeno tre finalità specifiche:
– ragionare su obiettivi di medio-lungo periodo che contengano al proprio interno i valori della salvaguardia e valorizzazione delle risorse ambientali e culturali della nostra isola;
– supportare dal punto di vista formativo, gestionale e comunicativo le imprese turistiche esistenti;
– incentivare la creazione di nuove imprese turistiche, trovando tempi e modi per affiancarle nello start-up;

I valori chiave del Piano Straordinario saranno sviluppati su 3 livelli concettuali:
1. promozione di una crescita turistica moderna, intelligente e responsabile.
Parole d’ordine:
 Riorganizzare la Governance del processo allargato,
 Investire in conoscenza e alta formazione,
 Promuovere e incentivare l’innovazione,
 Misurare i fenomeni e fare continuo benchmarking,
 Dare priorità all’integrazione dei processi digitali.
2. sostenibilità dei progetti e valorizzazione innovativa e brillante delle risorse esistenti
Parole d’ordine:
 rappresentare e applicare modelli turistici in cornici “green”,
 riprogettare, valorizzare e recuperare ove possibile strutture esistenti,
 efficientare, professionalizzare e rendere competitive le risorse;
 riequilibrare le dotazioni ricettive ed infrastrutturali nei territori che manifestano evidenti carenze.
3. integrazione orizzontale e verticale delle filiere interconnesse
Parole d’ordine:
 fare dialogare il turismo con le filiere complementari,
 aggregare esperienze, condividere best practices,
 fare progetti pilota, supportare le start-up,
 identificare e promuovere trend e vocazioni locali,
 porre i centri di ricerca al servizio del Piano Straordinario,
 attivare Campagne di comunicazione intersettoriali (turismo + agroindustria),
 riposizionare gli Enti di gestione e tutela Ambientale all’interno del Piano Straordinario

L’analisi che abbiamo effettuato non poteva inoltre non tenere conto della storia turistica recente: come dimenticare che il crollo del PIL turistico valutato dalle nostre analisi, vale nel triennio ‘10-‘13, intorno al -3%, circa 1 miliardo di euro?

Siamo perciò di fronte ad uno scenario abbastanza schizofrenico:
– da un lato un sistema che, a detta di tutti, vive un fortissimo e drammatico stato di crisi,
– dall’altro tutti sono lì a rassicurarci del fatto che il settore possiede un forte potenziale ma poi, andando nel concreto, mancano risorse, programmi, progetti e investimenti che possano registrare cambi di rotta significativi.

Inutile, perciò, appellarsi alla parola magica “sistema” turistico. Essa appare solo e soltanto nei manuali e nei convegni, dove – peraltro – viene scritta sempre con inchiostro simpatico.
Ecco perché nel nostro documento accanto alla parola “Piano Straordinario per il Turismo” abbiamo voluto aggiungere Tourism Re-engineering. Con essa si voleva evidenziare con forza la necessità di “ri-ingegnerizzare” il comparto turistico, cioè metterlo al centro di un radicale ripensamento dei meccanismi di funzionamento, gestione e interfaccia che devono necessariamente passare all’interno di un Piano urgente e quindi straordinario.
Un Piano che ha bisogno di gambe, cioè di risorse che non possono essere inferiori ad almeno 500 milioni di euro nel prossimo quinquennio.
Nessun governo Regionale lo ha fatto in passato.
Le idee, le proposte, le analisi, le azioni concrete e soprattutto i solidi numeri di riferimento di Sardegna 2050 sono a disposizione di chi vorrà parlare seriamente di sviluppo turistico.
Attendiamo di vedere i programmi degli schieramenti, ma non basteranno le grandi e roboanti dichiarazioni di intenti, questa volta vogliamo sapere non solo il “cosa” ma anche il “come”.

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