Turismi da incubo #23: piccoli diamanti grezzi

Piccoli diamanti grezzi crescono, finalmente.

Olbia. Italia. Mediterraneo. Europa.

A prima vista sembrerebbe che non vi siano punti di contatto fra Davos e Olbia. L’una in Svizzera, l’altra in Sardegna. La prima a 1.500 metri, la seconda in riva al mare. L’una piena di sciatori, l’altra di velisti. Apparentemente niente in comune.
Eppure dalla settimana scorsa qualcosa è cambiato: da giovedì a sabato scorso,  Olbia infatti è stata la sede del Meet Forum, un evento che ha riunito alcuni dei maggiori esperti nazionali ed internazionali di turismo e di trasporti per ragionare su come la Sardegna possa trovare nuove ed interessanti opportunità di sviluppo nel settore del turismo. Un po’ come succede, fatti i debiti paragoni, a Davos, con il World Economic Forum.
In tanti hanno tentato, negli anni precedenti, di organizzare qualcosa di simile, con scarsi risultati, però.
Nel 2010 l’allora assessore regionale Crisponi convocò gli “Stati Generali del Turismo”: si trattò di un incontro mono-direzionale di tipo top-down, dove i 500  operatori turistici coinvolti, investiti dalla crisi, ascoltavano a metà tra incredulità  e fiducia, mentre l’assessore parlava dell’isola come di “diamante grezzo” da valorizzare. Nel tempo è cambiata la governance ma il diamante grezzo era e grezzo è rimasto.

Lo scorso anno, a Pietrarsa,  il ministro Franceschini lanciò addirittura gli “Stati Generali Nazionali del Turismo” che avrebbero dovuto inaugurare l’ennesima “nuova stagione nel turismo”: ma, a parte l’inaugurazione, la nuova stagione non è mai partita. Anzi, l’Italia nel 2016, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO World Tourism Barometer, vol.14 – July 2016) rimane, fra le destinazioni mondiali, al 5^posto come arrivi ma perde due posizioni (dal 5^ al 7^) come introiti finanziari (50,5 mld di dollari nel 2014, 39,4 mld di dollari nel 2015).

Constatato che gli Stati Generali sono persino più pericolosi della stracotta menata del “fare sistema” abbiamo approcciato il Meetforum di Olbia, viste le premesse, con qualche legittima diffidenza.
E invece no.
Seminari, coinvolgimento di interlocutori istituzionali come Mibact, Enit, Assessorato Regionale, Università, aeroporti, vettori aerei e navali, hotellerie, operatori, studenti ne hanno fatto un evento dinamico, vivo, concreto, ricco di spunti.
Si sono incontrati (e scontrati) sui tre tavoli di lavoro addetti ai lavori con una grande fame di confronto e con una grande voglia di conferme e di spunti innovativi.
Sul tavolo della Accessibilità, si sono confrontati rappresentanti italiani e stranieri di aeroporti, porti, aziende di trasporto e turistiche, Università, esperti ed opinion leaders nel settore della mobilità.
Sul tavolo delle Best Practices i docenti Baiocco e Cinque del master turistico Mematic dell’Università Tor Vergata di Roma, ma anche Antonio Usai docente di marketing strategico e consulente dell’Assessore Morandi hanno discusso con aeroporti, compagnie di crociere e tour operators.
Su quello del  Caos Distributivo, coordinato dal prof David Jarach, docente Bocconi e Ceo di Diciottofebbraio, un ricco portfolio di operatori che andavano da Meridiana a Vueling, passando per Bto e Federalberghi    si interrogava sul futuro; esperienze diverse e modelli di sviluppo talvolta in competizione come quelli di FA Travel e di Msc Crociere, ma che attraverso il dialogo possono cercare di trovare elementi di cooperazione.

Stavolta la formula, rispetto al passato, è apparsa più efficace: i tavoli sono stati creati mettendo insieme soggetti complementari far loro, ricostruendo catene logistiche e di prodotto, in modo da far emergere chiaramente i nodi reali, le strozzature, i punti di attrito. Molti casi-studio, numerose proposte operative, diversi botta e risposta per evidenziare gli elementi essenziali su cui investire.

Insomma visioni turistiche passate ai raggi x per provare a centrare alcuni obiettivi importanti:

  • Riaprire il dialogo interno tra operatori (oltre 200 quelli presenti) inclusi vettori navali e aerei, in modo da fare realmente networking;
  • Migliorare la promozione dei territori,  in  forma integrata e coordinata, non per singoli comparti ma per filiere organizzate;
  • Riattivare canali di collaborazione con le università di Sassari, Cagliari, Olbia, ma anche Bocconi, Tor vergata, Palermo, Milano Bicocca, Trieste’, al fine di mettere a disposizione del comparto le migliori competenze e ricerche;
  • Rilanciare un benchmark internazionale con destinazioni turistiche con  problemi simili ai nostri ( Corsica, Malta, Spagna), facendo tesoro delle opportunità e degli errori altrui;
  • Far dialogare meglio operatori turistici e sistema creditizio per accelerare lo sviluppo del comparto;
  • Avere un sistema organizzato ed integrato di gestione dei dati e delle informazioni, che siano a supporto sia dei pianificatori pubblici che degli operatori privati.

L’ultimo giorno del Meetforum, l’assessore al turismo Morandi e Bastianelli, direttore Enit, hanno chiuso annunciando un 2017 ancora positivo nel quale, con la pubblicazione dei Piani Strategici Turistici nazionale e regionale, il quadro operativo, i prodotti ed i mercati di riferimento dovrebbero essere chiari e delineati (NdR se alle strategie seguissero anche stanziamenti di risorse adeguati sarebbe più facile crederci, ma naturalmente non sarà così nè sul bilancio Mibact nè su quello RAS).

Tuttavia, alla fine, molti i visi soddisfatti, soprattutto da parte dei tanti operatori, che forse per la prima volta si sono sentiti davvero coinvolti ed ascoltati nell’individuazione delle soluzioni ai soliti problemi che il comparto del turismo sardo ancora si porta dietro. Tanti i commenti positivi e tante lodi all’evento, a testimonianza del fatto che, nonostante gli innumerevoli convegni che negli anni passati si sono tenuti sul tema, vi é una fortissima esigenza di confronto attivo, di dialogo, di relazione, a dimostrazione che il turismo è soprattutto networking.
Quindi un plauso a Massimiliano Cossu, a Portale Sardegna ed al suo staff e all’Assessore Morandi che ha patrocinato l’evento. Idea vincente, pochi fronzoli, poca politica, tanta concretezza ed operatività. Certamente diversi elementi da sistemare (era la prima edizione, sarebbe stato sorprendente il contrario), ulteriori potenzialità da sviscerare, qualche elemento da limare,  ma molti feedback incoraggianti per progettare una seconda edizione ancora più ricca, magari con qualche momento intermedio che mantenga attive le energie e renda ancora più concreti gli effetti sul territorio.

Nella prossima edizione auspichiamo anche il coinvolgimento degli amministratori comunali, quelli che possono rappresentare con le loro micro-azioni di cura, pulizia e valorizzazione del territorio i veri facilitatori dei processi di fidelizzazione.

Non sappiamo se davvero ci sia stata nei giorni scorsi ad Olbia “la più grande concentrazione di cervelli ad alta gradazione turistica  degli ultimi anni”, ma è decisamente chiaro che il turismo sardo ha un gran bisogno del Meetforum.
Buon lavoro per la prossima edizione.

Gianfranco Fancello e Lucio Murru

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