Incontri con gli specialisti: Adriana Pintus

Adriana Pintus, Arzachena. 
Come molti suoi concittadini stregati dall’Aga Khan, è partita alla scoperta di universi più vasti, per poi provare a migliorare il proprio. Innamorata della Sardegna, appartiene a quella schiera di irriducibili romantici convinti che la stagionalità non possa essere una malattia incurabile. 
A capo del Consorzio Operatori Turistici di Arzachena (COTA), d’inverno gira il mondo per promettere Sardegna, d’estate gira come una trottola per cercare di mantenere le promesse fatte.

DFederalberghi ha recentemente parlato di stallo delle presenze combinato con il calo dei prezzi degli alberghi e ha preannunciato una chiusura in rosso per i conti del 2014. Addirittura il fatturato degli alberghi sarebbe ancora sotto i livelli del 2008.  Condividi questa analisi?
R. Purtroppo reale…basta solo visitare alcuni siti immobiliari che hanno in vendita nelle loro vetrine strutture ricettive ed alberghiere storiche dal nord al sud della nostra isola. Semplicemente un malessere previsto e non arginato a tempo debito.

D: Dopo il “Piano strategico per lo sviluppo del Turismo” del Ministro Gnudi all’inizio del 2013, ci si aspettava una maggiore attenzione da parte della politica. 
In Sardegna la costituzione di un comparto turistico omogeneo è una storia ancora da scrivere.
Quanto si sente la mancanza di un piano strategico?
R. Tanto da non permetterne uno sviluppo in linea con i tempi, lasciando così troppo spazio all’improvvisazione con conseguente perdita di opportunità di vario genere e, spesso, creando eventi doppione da parte di più soggetti,  più o meno titolati, che altro non fanno che ledere all’immagine dell’isola anziché portarle benefici.
Il piano strategico avrebbe messo intorno ad un tavolo i principali attori regionali del turismo per disegnare il futuro della Sardegna e riproporla come leader nel Mediterraneo.

D: Il vostro Consorzio ha sempre mostrato grande fiducia nelle vetrine internazionali del turismo. Il progetto “In Sardegna  … a secret to discover”, che vi ha portato a fare promozione diretta in 9 destinazioni turistiche come Oslo, Utrecht, Ginevra, Zurigo, Bruxelles, Riga, Basilea, Kiev e Barcellona, ha avuto il successo sperato? Pensate di continuare su questa strada?
R. Assolutamente sì… il progetto 2015 sì è arricchito di nuove destinazioni estere dove promuovere unitariamente la nostra Isola. La novità di quest’anno è l’inserimento di una serie di eventi anche in Italia. Abbiamo visto una timida ripresa del mercato Italia nella stagione appena passata e siamo convinti che questo vada stimolato con una giusta campagna mirata, che sfati anche la convinzione che la Sardegna è una destinazione cara ed inaccessibile!

D: Le Associazioni di categoria ed i Consorzi  hanno più volte evidenziato la necessità di offrire opportunità e prospettive nuove alle particolari esigenze dell’imprenditoria giovanile. 
La politica vi ascolta?
R:  Non abbastanza, in alcuni casi siamo riusciti a far passare il concetto di servizio anche sociale che svolgono le strutture ricettive  e turistiche nel garantire, pur con considerevoli sforzi, una stagione abbastanza lunga ai giovani che hanno deciso di investire nel settore ma, purtroppo non sempre le azioni promesse vengono mantenute e ciò comporta uno sforzo maggiore da parte del datore di lavoro, che anno dopo anno non riesce però a mantenere!

D: Dopo un estate di sostanziale tenuta, le prime proiezioni sull’autunno-inverno 2014-2015 non ci danno molto conforto: dicono che l’indice di stagionalità, misurato rapportando gli arrivi turistici di Febbraio e di Agosto, aumenterà ancora.
Voi siete parte attiva del progetto “Destination Sardinia Network”, una evoluzione del progetto DMS proposto dalla vecchia Giunta Regionale e che comprende 10 consorzi Sardi.
Ritieni sia una iniziativa che potrà aiutare ad attenuare la forte  stagionalità che deprime sia il Turismo che i settori interdipendenti dell’agro-industria, dei servizi e dell’artigianato?
R. Sicuramente siamo indirizzati sul quel fronte….Il DMS regionale della Rete dei Consorzi sarà uno strumento  a disposizione di tutto il comparto turistico e non solo dei soci dei vari consorzi turistici. E’ stato strutturato in modo da proporre al turista finale una formula completa che gli permetterà di prenotare on-line non solo le camere alberghiere ma bensì tutti i servizi della filiera fino all’acquisto dei prodotti tipici sardi.

D: Parlando dell’attività  della tua azienda, quali sono le tre parole chiave che insegni ai tuoi collaboratori, per fornire servizi turistici avanzati che siano in sintonia con le esigenze del mercato?
R. Passione, qualità e sorriso!

D: L’Atto di indirizzo strategico per la programmazione unitaria 2014-2020 della Regione Sardegna, del maggio scorso, individua 8 tematiche, tra cui: ” Sviluppo degli attrattori culturali e naturali e sviluppo delle aree interne, attraverso un nuovo legame tra aree urbane e rurali e politiche turistiche e territoriali orientate a fare sistema tra operatori economici e risorse ambientali e culturali”.
 La frase “fare sistema” mi provoca sempre un brivido lungo la schiena quando a pronunciarla è un politico: da dove partire in concreto?
R. Da semplici incontri bottom up durante i quali ci siano dei veri e propri brainstorming atti a far crescere la voglia di collaborazione fra i vari attori del turismo sardo. La strutturazione del sistema, a mio parere, si può fare solo facendo una breve analisi di ciò che non ha funzionato finora (senza soffermarsi più del necessario e senza continuamente rivangare nel passato!) mettendo a frutto l’esperienza positiva e le idee di sviluppo di ciascun operatore per creare un vero piano strategico attuabile e determinato da un timing abbastanza breve … Solo mostrando che arrivano dei risultati gli operatori acquistano fiducia nel sistema e sono invogliati a continuare una collaborazione per il raggiungimento di un obiettivo comune.

D: EXPO 2015 è un appuntamento di livello mondiale. Qualcuno lo vede quasi come un ultima spiaggia, altri come un vero e proprio trampolino per il rilancio dell’economia turistica nazionale. 
Il Consorzio Operatori Turistici Arzachena, ci crede?
R. Se la partecipazione e gli strumenti di promozione da divulgare durante i sei mesi di EXPO sono veramente veicolanti per il sistema turismo Italia, siamo convinti che possa veramente esserci una rinascita anche per la Sardegna.

D: Operare su un mercato di primo riferimento che ha un brand fortissimo come “Costa Smeralda” offre senza dubbio dei vantaggi. I colleghi operatori turistici del resto dell’isola vi invidiano molto, perché – dicono – avete il privilegio di servire la fascia alta del mercato turistico e potete anche permettervi di snobbare il traffico low-cost.
E’ vero?
R. Assolutamente no, le poche strutture che offrono servizi ed ospitalità alla fascia alta del mercato non raggiungono affatto i numeri ed i risultati delle restanti 110 strutture ricettive attive nel comune di Arzachena. È sicuramente di aiuto il brand Costa Smeralda per la promozione a livello mondiale ma, come tutto, ha anche un suo contro: dà l’idea di una destinazione solo per ricchi e, in alcuni casi, questo è davvero penalizzante. Le restanti fasce di hotels e servizi devono, spesso, investire il doppio per far passare il concetto che la Costa Smeralda  può esser per tutti!!!!

D:  Su un indagine del 2010 di Federalberghi sui “Bisogni formativi del settore turistico”, web marketing, customer care, qualità, revenue management, controllo di gestione e conoscenza delle lingua straniere erano le prime 6 categorie segnalate dagli operatori.
Sono ancora quelli i deficit di competenze?
R. C’è ancora molto lavoro da fare sulla formazione e sicuramente i temi sono ancora quelli pur avendo, almeno in parte, colmato il gap del web marketing, rimane forte l’esigenza di investire su categorie quali lingue, customer care a revenue management.

D: Guardando la crisi strutturale dell’industria, le difficoltà enormi di una agricoltura in larga misura assistita, potrà essere il turismo a salvare il PIL Sardo?
R. Con una oculata regia anche da parte della nostra Regione, potrebbe tranquillamente ambire ad una posizione di leader nella composizione dei fattori che determinano il PIL Sardo!

Grazie Adriana ed in bocca al lupo per la prossima stagione

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