Turismi da Incubo #4: marinai di foresta

Mentre leggevo della sempre disastrosa bilancia commerciale Sarda, che ci qualifica importatori netti di quasi tutto, tranne che di petrolio, mi sono capitati in mano due ritagli di giornale.
Il primo del 2012 mi aveva colpito perché  trionfaleggiava come solo solo alcuni giornalisti di peso sanno fare: ” Notizie positive per i prodotti sardi” esordiva ” si sta riducendo la nostra dipendenza dall’estero ed i prodotti identitari trovano sempre più sbocchi all’estero”.
Niente di serio, come al solito. I dati continuano ostinatamente a rifiutarsi di avvalorare questi voli pindarici. Le importazioni continuano a crescere e le nostre produzioni – salvo poche eccezioni – fanno fatica a mantenere le quote di mercato.
Crescono, tra l’altro, anche le importazioni di pesce, che non è il massimo in un isola che è la regione con il maggior numero di km di costa in Italia.
E qui veniamo al secondo ritaglio: la pubblicità di una sagra. La crisi del settore della  pesca ha trovato un nuovo salvatore a Calangianus, aspirante porticciolo della costa orientale, dove anche quest’anno si svolgerà la 9a edizione della Festa della Paranza.

Incuranti di quelle baggianate sull’autenticità che ci rifilano i soloni del turismo pret a porter, sulle colline di Calangianus, in tanti stanno valutando se riconvertire i trattori in pescherecci e le fabbriche di tappi di sughero in industrie di galleggianti.

È apparso perciò del tutto naturale organizzare questa manifestazione affatto folkloristica per fare un po’ di sano marketing territoriale. Non vi aspettate naturalmente di vedere tutti i bimbi girare in paese con la canna da pesca, nè di vedere le casalinghe che sul terrazzino asciugano qualche nassa semi nuova.

Ma il turista in cerca di tipicità e di storytelling spinto, non resterà deluso.
I migliori aspiranti lupi di mare calangianesi, per ora si limiteranno a friggere totani e mangiatutto, ma non escludono un cacciucco alla calangianese, rivisitazione fortemente identitaria del cacciucco livornese. Vecchie corrispondenze potrebbero venire alla luce, narranti di vecchi calangianesi che conobbero un tale, il quale aveva sentito un conoscente che aveva forse una volta letto “Il vecchio e il mare”, o forse aveva visto Spencer Tracy al cinema o in costa smeralda.

Vabbè sullo storytelling ci devono ancora lavorare un po’, confermando – se mai ce ne fosse bisogno – quanto sia dura la vita del friggitore di paranza, marinaio di foresta “senza una conchiglia da portare o una rete di illusioni”, già delineata in tempi non sospetti da Fabrizio De Andrè.

Attenzione però alla Guerrilla Marketing: come  contromossa, Cortina ha annunciato a Natale la sagra della bottarga .
Ben ci sta.

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